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Relazione Tecnica

12 Impianto riscaldamento / raffrescamento

L'impianto di climatizzazione verrà realizzato con produzione del calore per il riscaldamento invernale e del freddo per il raffrescamento estivo, del tipo centralizzato, con prelievo dei fluidi "caldo" e "freddo", da parte di ciascuna unità immobiliare, in funzione dell'effettivo fabbisogno e nelle fascie orarie desiderate. Il fluido riscaldante o raffrescante verrà prelevato da ogni singola unità dall'anello principale in funzione delle fascie orarie e del microclima desiderato; l'energia effettivamente prelevata verrà contabilizzata da apposita apparecchiatura installata sulle tubazioni di prelievo dall'anello principale.

I terminali riscaldanti / raffrescanti saranno ventilconvettori, la cui batteria verrà alimentata da acqua calda nel periodo invernale e da acqua refrigerata nel periodo estivo; ciascun terminale sarà dotato di termostato per la regolazione della temperatura e da variatore di velocità del ventilatore, quindi con possibilità di scegliere la rapidità di messa a regime termico dell'ambiente. Trattasi di una tipologia impiantistica che offre ad ogni utenza la possibilità di gestire la propria climatizzazione in maniera del tutto autonoma, pur trattandosi di impianto centralizzato, con contabilizzazione precisa dell'energia termica o frigorifera effettivamente prelevata.

La quantità di calore consumato nel periodo di riscaldamento invernale e la quantità di energia frigorifera impegnata per il condizionamento estivo, verrà contabilizzata da un'apparecchiatura che registra con precisione la quantità di energia prelevata dalla distribuzione principale, espressa in KWh, da parte di ciascuna utenza. Pertanto ogni unità immobiliare sarà dotata di un'apparecchiatura installata sull'ingresso delle tubazioni derivate dal circuito principale centralizzato, la quale misura la portata, la temperatura di ingresso e quella d'uscita del fluido utilizzato per climatizzare la propria zona. Ciascuna unità sarà dotata di un'apparecchiatura termoregolatrice la quale viene programmata dall'utente sia per fascie orarie di prelievo dell'energia che per livelli di temperatura ambiente desiderati; all'interno di ogni unità è possibile anche la suddivisione in più zone dal punto di vista della climatizzazione, assicurando la massima flessibilità di gestione.

Le considerazioni che hanno portato a concepire una tipologia impiantistica per la produzione e distribuzione sia dell'energia termica che frigorifera del tipo centralizzato, si possono ricondurre a valutazioni sia di tipo economico sia di tipo tecnico assicurando una flessibilità di gestione al pari di un impianto autonomo. Il costo di esercizio calcolato per "area riscaldata", è superiore per un impianto autonomo rispetto a quello di uno centralizzato per i motivi di seguito esposti. Rendimento di combustione dell'impianto: è più elevato nel caso di generatori di grande dimensione rispetto a quello relativo a produttori di calore di piccole dimensioni (caldaiette murali con potenza inferiore a 35 KW); inoltre il decadimento del rendimento nel tempo è più marcato per le caldaie di piccola potenzialità.

Nel caso dell'impianto autonomo la potenza della caldaia è generalmente ed inevitabilmente eccedente rispetto alla potenza effettivamente necessaria. Ad esempio per una unità di 100 mq di superficie sono necessarie all'incirca 11 KW come massima potenzialità per il riscaldamento invernale, a fronte di una potenza compresa fra 23 e 35 KW di una caldaia murale per impianto autonomo. Ciò porta a funzionamenti con rese energetiche, già intrinsecamente inferiori rispetto a quelle di una grossa caldaia centralizzata, ancora più basse, a causa dell'elevato rapporto tra la potenza installata e l'effettivo fabbisogno, con conseguente funzionamento intermittente del bruciatore. Vanno poi considerate tutte le implicazioni tecnicopratiche che comporterebbe la realizzazione di impianti autonomi anziché centralizzato per il riscaldamento delle singole unità immobiliari, che si possono così sintetizzare:

  • reperibilità all'interno di ogni unità immobiliare di un locale idoneo per l'installazione del generatore di calore, nel rispetto della normativa in materia di sicurezza;
  • difficoltà pratica nel realizzare le canne fumarie (una per ogni generatore) sfocianti sopra la copertura nel rispetto della normativa vigente, oltre a compromissione estetica del fabbricato per la presenza di una miriade di condotti di scarico fumi;
  • difficoltà pratica nel portare una notevole quantità di tubazioni di adduzione del gas alle caldaiette sparse in ogni unità immobiliare, con condizionamento estetico delle facciate dell'edificio
Inoltre deve essere considerata la potenziale pericolosità dovuta alla presenza di un'apparecchiatura alimentata da gas metano all'interno di ogni unità immobiliare. Per quanto riguarda l'impianto di raffrescamento, l'impegno di potenza elettrica di ogni unità sarebbe stata di almeno 6 KW per le unità più piccole (superficie lorda inferiore a 100 mq) e ovviamente proporzionalmente superiore per le unità più grandi, con conseguente appesantimento della bolletta , sia per aumento delle spese fisse che dell'energia elettrica consumata. Inoltre deve essere considerata una maggiore incidenza, per ogni unità immobiliare, dei costi di manutenzione dei singoli impianti di raffrescamento rispetto ad un impianto centralizzato ed il maggior costo dell'energia frigorifera prodotta.

Le centrali termica e frigorifera saranno posizionate sulla copertura dell'edificio entro adeguato locale e conterrà due caldaie in acciaio di tipo pressurizzato, ad alto rendimento, complete di bruciatore a gas metano. Entro un locale adiacente, saranno posizionati i vasi di espansione chiusi, i collettori, i gruppi pompa, le apparecchiature per la regolazione automatica ed il quadro elettrico. Dal collettore di mandata , saranno derivati i circuiti per ventilconvettori e radiatori per servizi.

Questi circuiti saranno dotati ciascuno di due elettropompe (una di riserva all'altra). E' prevista la regolazione automatica della temperatura di mandata del circuito ventilconvettori, mediante valvola miscelatrice a tre vie, con compensazione con la temperatura esterna durante il regime invernale. Il circuito radiatori sarà invece dotato di valvola differenziale bypass, posta a valle delle elettropompe. Oltre a quanto sopra verranno installate due pompe anticondensa (una per caldaia), funzionanti con termostato di minima. La centrale frigorifera consisterà in un gruppo refrigeratore d'acqua, con condensazione ad aria, che verrà posto all'aperto in adiacenza alla centrale termica. Il gruppo, del tipo a più compressori semiermetici, sarà completo di quadro elettrico e organi di sicurezza e controllo. Tale gruppo verrà collegato alle relative elettropompe di circolazione, una di riserva all'altra, e ad un serbatoio di accumulo di acqua refrigerata. Le elettropompe ed il serbatoio troveranno posto all'interno del locale distribuzione fluidi.

Le reti di distribuzione saranno due: una per il circuito ventilconvettori (zone uffici e negozi), l'altra per il circuito radiatori (servizi igienici ed ingressi vani scale). Dalle centrali di copertura, attraverso un cavedio verticale posto in adiacenza al vano scale, verranno posizionate le colonne montanti dei due circuiti sopra descritti. Ad ogni piano verranno eseguiti gli stacchi della distribuzione orizzontale, che si allaccerà alle apparecchiature (ventilconvettori). Tutti gli stacchi orizzontali saranno provvisti di valvole di intercettazione poste nel suddetto cavedio. I ventilconvettori saranno fissati a muro, lungo il perimetro dell'edificio in ragione di 1 per ogni modulo tipo, saranno completi di mobiletto, di commutatore a tre velocità e di termostato.

La potenza elettrica per il funzionamento dei ventilconvettori verrà prelevata da opportuno circuito derivato dal quadro elettrico di ciascuna unità immobiliare. Il segnale di commutazione proveniente dalla centrale termofrigorifera agirà sui relè di scambio posti all'interno di ciascun quadro di zona. Le tubazioni di tutti i circuiti, sia nel cavedio montante, sia nei tratti orizzontali saranno isolate in guaina di neoprene espanso. Sarà prevista la posa della rete di scarico condensa (parallela alle tubazioni M/R), per il circuito ventilconvettori; tali tubazioni debitamente sifonate, scaricheranno entro le colonne pluviali. Come sopra accennato, per il riscaldamento dei servizi igienici, è previsto un impianto a radiatori I radiatori saranno in acciaio lamellare preverniciato e saranno completi di valvola termostatica; tale circuito sarà alimentato a temperatura costante.

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